mercoledì 29 ottobre 2008

Lettera di uno studente universitario

Ho preso questa lettera dal blog di Uccio, che trovate tra i link, e dato che ne condivido il punto di vista voglio aiutarlo a spargere la voce per descrivere quello che sta veramente accadendo nelle università.

Ciao a tutti,
io non sono tipo da mail a catena, o di propaganda, vi scrivo questa perché mi è stato chiesto… a volte non è il caso di fregarsene, anche se è facile…

Questa mail non ha nessuno sfondo politico. Io ho le mie idee, ma non mi interessa imporle a nessuno, perché credo molto nella libertà di pensiero. Per cui prego tutti di leggere fino in fondo, senza pregiudizi.
Ieri sono andato ad un assemblea, indetta dal rettore dell’Università di Pisa per informare tutti delle conseguenze della situazione attuale, per quanto riguarda l’università e la ricerca. È stato lui a chiedere a tutti i presenti di divulgare il più possibile. Ecco perché scrivo, riportando solo le sue parole.

A luglio di questo anno è stata proposta una legge, approvata a tempo di record, che riguarda da vicino le Università, il fatto che l’abbia fatto questo governo non ha importanza, in questo momento; bozze ne esistevano già da precedenti governi.

Potrei dirvi di leggervi la legge, allegandola, ma so che poi non lo farebbe nessuno, quindi ci scrivo i due punti fondamentali:

  • taglio, in due/tre anni di un complessivo di oltre un miliardo e mezzo di euro ai finanziamenti alle università;
  • obbligo di turn over con divieto di riassumere più del 20% del personale congedato, cioè per ogni 10 professori, ricercatori, amministrativi, ecc… che vanno in pensione, se ne assumono due;
  • possibilità per le università di diventare fondazioni private.

Questo significa che le università manderanno a spasso un sacco di gente, e che potranno sopravvivere solo grazie ad un aumento delle tasse che il rettore dell’Università di Pisa stima su circa mille euro al mese!

Questo porterà al licenziamento di un sacco di ricercatori, quindi pian piano, alla fine della ricerca in Italia. Le Università che non riusciranno a farcela con le tasse, perché con pochi studenti, spariranno. Quelle con più gente disposta a pagare diventeranno scuole private, dove solo chi ha soldi può studiare.

Ieri all’assemblea sono intervenute persone di tutte le ideologie, di tutte le categorie, senza far pesare le differenze. Io ero seduto in terra accanto a professori e segretari. Questo per dire che non c’entra niente la politica, semplicemente si tratta di informazione. Perché ieri il rettore ha deciso di non inaugurare l’anno accademico, perché ha detto che forse tra due anni non ci sarà più niente da inaugurare, e oggi non un telegiornale, fra quelli principali, ne ha fatto menzione, quando in quasi tutte le università c’è casino.

Vi scrivo solo perché vorrei che tutti sapessero quale è la situazione reale, e non si fermassero di fronte a pregiudizi di fazione. Una cazzata è una cazzata, da qualunque parte provenga. Vi rubo qualche minuto solo perchè per me l’università è stata un’esperienza bellissima, e pensare che ci sia chi non possa farla solo per soldi, mi fa effetto. Io potrei fregarmene: fra due anni, se tutto va bene, sarò già fuori, ma di amici studenti ne ho molti; e se un giorno avrò figli, quando avranno vent’anni non credo che gli importerà un cazzo chi io abbia votato o chi abbia governato, ma saranno interessati a sapere perché vogliono fare un’Università che io non mi posso permettere di dare loro.
Se a qualcuno di voi sta cuore aver potuto fare lo studente, senza mettere nei guai i propri genitori, pensateci e spargete la voce, magari con chi pensa che gli studenti siano solo scansafatiche pagati.
Questa non è una ganzata dei collettivi studenteschi, per marinare le lezioni, qui stanno protestando i rettori, qui si rischia di chiudere le Università!

Per favore, non statemi a rispondere, con invettive o commenti. Che siate d’accordo o meno, non è una mail che vi farà cambiare idea, ed è giusto che sia così. E’ sufficiente che vi venga la curiosità di saperne di più. A chi interessa il 23 ottobre Pisa ospiterà un’assemblea cittadina per difendere l’Università.

A chi ha avuto la pazienza di leggere fino qui, grazie, e scusate se vi ho fatto perdere tempo.
Ciao,
Federico

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